Colpiscono l’attenzione del turista l’ambiente incontaminato, la ricchezza delle storiche testimonianze e la celebre tradizione gastronomica legata in particolare agli “Spaghetti all’Amatriciana”, piatto di rilevanza internazionale della cucina italiana... #tuttitaly
Amatrice è la città delle 100 chiese distribuite tra il centro e le 69 frazioni, che le fanno da contorno.
Città di storia, d'arte, e di eccellenza gastronomica, che ha come simbolo gli spaghetti all'amatriciana, ricetta che è sempre stata considerata romana e che invece è nata qui. Il segreto della ricetta è che per una porzione, la quantità di guanciale da usare deve essere un quarto rispetto a quella della pasta; inoltre il guanciale va cotto a parte rispetto al sugo di pomodoro, al quale va aggiunto alla fine, poco prima di condire gli spaghetti ricoprendoli di pecorino.
Dopo il sisma dell'agosto 2016, molti dei monumenti simbolo della città sono ancora in fase di restauro. Da ricordare la Basilica di San Francesco, chiesa che in origine era dedicata a Santa Maria Vergine, con tanti affreschi e un altare seicentesco intagliato in legno.
La chiesa del Santissimo Crocifisso è stata costruita sui ruderi di un antico castello, nel 1400, e ristrutturata dopo il terremoto del 1639. Al suo interno, un crocifisso ligneo che il 15 maggio 1534 cambiò colore e alcune gocce di sangue sgorgarono dalle ferite del costato e della fronte.
I sacri lini con i quali fu asciugato il sangue vengono conservati in un'apposita urna, ed esposti nei giorni precedenti la festa dell'Ascensione.
A ridosso dell'antica cinta muraria, troviamo la Chiesa di Sant'Agostino, il cui campanile era un'antica torre. Nelle sue vicinanze, il Parco in Miniatura, dove è ricostruita la storia del luogo.
Nell'ex palazzo della prefettura si trova la sede del Polo Agroalimentare del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Ad est di Amatrice, si trova il Santuario dell'Icona Passatora. Al suo interno, tra gli affreschi, la Madonna in Trono col Bambino, nell'atto di sorreggere la città di Amatrice in miniatura.
Nella frazione di Sant'Angelo, di fronte alla chiesa campestre della Madonna di Galloro, il cerro di Sant'Angelo, una quercia secolare risalente al 1400, alta più di 21 m; fu abbattuto, dopo sei secoli, da una tempesta di vento.
Le frazioni di Amatrice erano di più di quelle di adesso, ed erano legate tra loro da frutteti, coltivazioni e strade: alcune delle quali sono conosciute oggi come i "sentieri della memoria".
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