A vederlo da lontano pare di osservare quei plastici di casette che si mettono in certi presepi meccanici, è un vero e proprio paese delle meraviglie... #tuttitaly
Lungo le rive del fiume Ofanto, in provincia di Avellino, sorge Calitri. Il borgo, situato su una collina a 601 m sul livello del mare, conta 4457 abitanti.
A vederlo da lontano, pare di osservare quei plastici di casette che si mettono in certi presepi meccanici.
E' un vero e proprio paese delle meraviglie. Alcune delle sue stradine, che salgono e scendono dalla montagna, sono talmente strette da non permettere nemmeno il passaggio delle auto.
Le prime tracce della presenza umana nel territorio di Calitri risalgono al Neolitico. A questo periodo appartengono alcuni utensili in selce levigata conservati presso il museo irpino di Avellino. Diventa però un vero e proprio insediamento urbano solo a partire dal XIII secolo. Nel periodo medievale, è sottoposto all'amministrazione longobarda prima e normanna e sveva poi. Questi portarono per queste terre un periodo di relativo benessere e stabilità.
Nei secoli successivi, il feudo col suo castello in cima alla collina passò da una dinastia all'altra. Il borgo divenne un punto di riferimento di una certa importanza, almeno fino al disastroso terremoto di fine '600 che distrusse completamente l'antico castello e gran parte del paese.
Fino a non molto tempo fa, pur caratterizzato da palazzi antichi di notevole bellezza e valore, con archi, logge e balconi, stemmi e altri "tesori", il borgo era prossimo al disfacimento. Oggi però è al centro di un importante progetto di recupero urbanistico.
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