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Campobasso (CB) - Molise

Rinomata per coltelli, spade e forbici lavorati a traforo e a bulino, una pregiata manifattura che si sviluppò in città nel milletrecento come artigianato militare di possenti scimitarre da combattimento. L'industria ora si è così riconvertita per usi "più pacifici"... #tuttitaly

Campobasso (CB) - Molise

In epoca longobarda, nella zona compresa tra i fiumi Biferno e Fortone, sorge Campobasso. Questa città, adagiata su di una collina a 700 m sul livello del mare, è ricca di storia e cultura, ed è sede dell'Università degli Studi del Molise.


Simbolo della città di Campobasso è il Castello Monforte, che deve il suo nome al conte Nicola II dei Monforte Gambatesa, che ne volle la costruzione nel 1459.

Si narra che in realtà la costruzione del castello risalga all'anno 1100.

Questo venne gravemente danneggiato durante il terremoto del 1456, e poi ristrutturato da Monforte. Il castello venne abitato fino al 1600, per poi essere completamente abbandonato. Vi dimorarono Manfredi di Svevia, Carlo D'Angiò, Luigi d'Angiò, Carlo I e il Re Federico d'Aragona. Nel portale del Castello è ancora ben visibile lo stemma familiare dei Monforte, che è stata una delle famiglie più importanti per la storia della città.


Campobasso racconta la sua storia anche attraverso le varie chiese che la popolano.

Nel punto più alto della città, vicino al castello, si trova la Chiesa di San Giorgio, una delle più antiche, la cui costruzione risale al 1000 o al 1100.


La Chiesa di Santa Maria Maggiore venne realizzata durante il 1300 con l'intento di seppellirvi i signori della città. Della Chiesa originaria rimane il portale gotico del 1427 e la statua della Madonna, in legno, del 1334. Al suo interno, ospita una sala dedicata interamente a San Pio da Pietralcina, che conserva tutti gli oggetti che il Santo utilizzò durante il suo soggiorno a Campobasso.

Nella Chiesa di San Bartolomeo è possibile ammirare una targa, risalente al I secolo d.C.


All'interno della Chiesa di San Leonardo, è possibile ammirare diverse tele realizzate tra il 1500 e il 1600.


Ricordiamo inoltre l'antichissima Chiesa di Santa Maria della Croce, che venne realizzata intorno all'anno 1000 da parte dei Crociati.


La Chiesa di Sant'Antonio Abate venne realizzata allo scopo di creare un oratorio al di fuori delle mura della città. Al suo interno, gli altari contengono stupendi dipinti provenienti dalla scuola napoletana del Seicento.

La Cattedrale della Santissima Trinità venne realizzata durante il 1504 per volere di Andrea de Capua. Distrutta durante il terremoto del 1805, venne ricostruita nel 1829, per essere in seguito, nel 1862, allestita come caserma; poi nuovamente aperta al culto e nuovamente chiusa nel 1915, per diventare ospedale militare. Il 29 giugno del 1927, il vescovo Romita proclamò questo edificio Cattedrale della Santissima Trinità.


Un altro luogo destinato principalmente al raccoglimento e alla preghiera è la Chiesa della Madonna della Libera, edificata secondo la tradizione per volere di San Pietro Celestino, durante il 1290.

Si narra che la Chiesa di San Giovanni Battista abbia ospitato San Francesco d'Assisi nel 1222.


Meta di visite da parte di appassionati della cultura latina e di filologi è la Chiesa di Santa Maria de Foras, che conserva al suo interno diverse iscrizioni latine. Sul portale, trovi l'iscrizione "Veniam sibi criminis orans", del 1177, nella quale si chiede perdono per un peccato commesso.


Fuori dal centro abitato, adagiata su di una collina, sorge la Chiesa di San Giovannello. Essa viene aperta solo il 29 agosto di ogni anno, e al suo interno è possibile ammirare la statua originaria di San Giovannello.

Il 25 marzo del 1589 venne fondata la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, eretta per celebrare la pace tra la Congregazione dei Trinitari e quella dei Crociati.


Il centro storico di Campobasso è anche ricco di sotterranei. Questi sono stati creati in seguito all'estrazione della pietra usata per costruire i palazzi cittadini. In seguito al terremoto del 1456 il conte Monforte incrementò la sicurezza della città, aumentando la cinta muraria e collegando tutti questi vuoti sotterranei a scopo militare. Passando sottoterra, era infatti possibile raggiungere più in fretta i punti più lontani della città, o scappare da Campobasso, quando si trovava in stato di assedio.


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