Nasce su una Basilica Paleocristiana e nel medioevo fu intitolata a San Terenzio, 1º vescovo di Pesaro e protettore. Di eccezionale qualità artistica è l’affresco in fondo alla navata sinistra, di scuola urbinate con probabile intervento di Raffaello quindicenne... #tuttitaly
La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta a Pesaro offre un affascinante viaggio nella storia e nell'arte. L'edificio sacro sorge sul sito di un'antica basilica paleocristiana e nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni che l'hanno resa una testimonianza vivente dell'evoluzione dell'architettura e dell'arte sacra.
In epoca medievale, la Cattedrale fu intitolata a San Terenzio, primo vescovo di Pesaro nel III secolo, martire e protettore della città. La storia dell'edificio subì una svolta nel 1503, quando il campanile venne distrutto per ordine di Cesare Borgia. Questo evento portò a un radicale rifacimento e ampliamento del presbiterio e dell'abside.
Una delle maggiori scoperte avvenne nel 1865, durante una ristrutturazione diretta dall'architetto Giambattista Carducci, quando furono ritrovati due mosaici pavimentali sovrapposti, risalenti al VI secolo d.C. Questi mosaici, che si estendono per tutta la chiesa, testimoniano la ricchezza artistica e storica dell'edificio.
Tra i tesori artistici della Cattedrale, spicca l'affresco in fondo alla navata sinistra, attribuito alla scuola urbinate con il probabile intervento del giovane Raffaello. Questo capolavoro artistico arricchisce ulteriormente l'importanza della cattedrale come luogo di culto e di cultura.
L'attuale struttura della chiesa risale alla ricostruzione dell'Ottocento, che ha mantenuto intatta la facciata duecentesca, un raro esempio di architettura romanica nella città di Pesaro. Dettagli come il portale trecentesco in pietra bianca ornato da due leoni testimoniano la maestria e l'eleganza dei maestri scalpellini dell'epoca.
Visitare la Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta a Pesaro è un'esperienza unica per immergersi nella ricca storia e nell'arte che caratterizzano questo luogo sacro, dove passato e presente si fondono in un connubio indissolubile.
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