La chiesa di San Carlo al Corso, dedicata a San Carlo Borromeo, è la chiesa della antica residenza dei Gesuiti di Noto. Edificata a partire dal 1730 probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi, la chiesa è a pianta longitudinale, con tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semi-colonne... #UNESCO #tuttitaly
La maestosa Chiesa di San Carlo Borromeo a Noto, antica residenza dei Gesuiti, rappresenta uno dei capolavori architettonici della città siciliana. Costruita a partire dal 1730 su progetto di Rosario Gagliardi, la chiesa ha svolto un ruolo di vice-cattedrale durante la fase di ricostruzione della Cattedrale di San Nicolò, ospitando l'Arca argentea con le spoglie di San Corrado Confalonieri, patrono di Noto.
Conosciuta per la sua straordinaria bellezza, la Chiesa di San Carlo Borromeo presenta affinità con l'opera di Gagliardi, la Chiesa di San Domenico, attraverso l'uso di colonne libere e forme concave e convesse che conferiscono dinamismo e plasticità all'edificio. La facciata verticale è suddivisa in tre ordini di colonne con capitelli dorici, ionici e corinzi, arricchita da decorazioni riccamente elaborate che creano un impatto visivo potente.
All'interno, la chiesa è caratterizzata da tre navate a croce latina coperte da volte a botte ornate di stucchi policromi e affreschi attribuiti a Costantino Cerasi, tra cui scene bibliche e iconografie sacre. Un pulpito in legno a forma di baldacchino, sorretto da un grifone, domina la parte destra della navata centrale, mentre gli Evangelisti sono rappresentati nei pennacchi della cupola.
Il catino absidale accoglie un altare maggiore con un sontuoso apparato scultoreo raffigurante La Luce di Cristo, affiancato da statue rappresentanti La Fede e La Speranza dello scultore Giuseppe Giuliano. Gli altari barocchi nelle navate laterali, le decorazioni ad affresco e i dipinti settecenteschi arricchiscono l'atmosfera barocca dell'ambiente.
Curiosità: Il terrazzo della torre campanaria della Chiesa di San Carlo Borromeo è stato scelto dal regista Michelangelo Antonioni come set per girare alcune scene del film "L'Avventura" (1960), con spettacolari inquadrature sulla suggestiva Piazza del Duomo di Noto.
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