Le filande di Dignano e Carpacco, localizzate sull’ultimo fiume selvaggio d’Europa, il Tagliamento, costituiscono un patrimonio di importanza storica, economica, industriale, antropologica, architettonica e paesaggistica da tutelare e valorizzare... #tuttitaly
Nel Friuli-Venezia Giulia, lungo il corso del Tagliamento, sorge Dignano, il paese delle filande. Le prime notizie del paese risalgono all'anno 875, quando fu costruita la chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi chiamata pieve dei Santi Pietro e Paolo.
Nel XVI secolo venne costruita la casa Pirona-Bisaro, un rarissimo esempio di casa carnica nel medio Friuli, caratterizzata da una pregevole facciata contraddistinta da quattro archi in tufo. Al suo interno presenta due grandi affreschi settecenteschi.
Nel XVIII secolo venne costruita la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, il cui campanile svetta da lontano.
Ex Filanda Banfi
Sulla sponda sinistra del fiume Tagliamento, si erge un fabbricato di notevole rilevanza storica, economica, industriale e architettonica. Qui iniziò il lavoro femminile delle donne, impegnate nei lavori del baco da seta.
L'attività della filanda di Dignano venne avviata nel 1857, quando l'industria serico-cotoniera stava prendendo piede in Friuli. Nel 1921, venne ricostruita dall'imprenditore Banfi nelle forme attuali e divenne la più importante in Friuli, restando attiva fino agli anni '50.
L'amministrazione comunale di Dignano ha predisposto un progetto di recupero dell'ex filanda Banfi, che ora esige una nuova destinazione d'uso.
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