Fu realizzato per ottenere energia elettrica e per regolare il flusso del fiume Turano, evitando così le frequenti piene che danneggiavano la Piana Reatina... #tuttitaly
A sud della provincia di Rieti, a 536 m sul livello del mare, si estende il lago del Turano. Si tratta di un bacino artificiale nato grazie all'omonima diga costruita per produrre energia idroelettrica e proteggere la Piana di Rieti da possibili inondazioni.
Il lago è situato ai piedi della riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia.
Sulla sponda occidentale del lago, si estende Colle di Tora.
Il Comune, che si sviluppa lungo una lingua di terra, è popolato da soli 356 abitanti, ed è noto per aver fatto da sfondo a diversi film italiani, tra i quali "Il santo patrono" del 1972, e "Non lasciamoci più" del 2001.
Sulla sponda nord-orientale, sorge Castel di Tora, piccolo borgo abitato da 300 abitanti, e annoverato tra i borghi più belli d'Italia. Il paese si estende verticalmente su un promontorio roccioso sulla cui cima sorge un antico castello.
Le acque limpide circondate dai boschi, insieme ai due piccoli e antichi centri abitati, offrono scorci incantevoli e suggestivi.
Il Lago è lungo una decina di chilometri, con un perimetro di circa 38 km, ed è collegato al Lago del Salto. Quest'ultimo si trova dall'altra parte della riserva naturale ed è il più grande di origine artificiale presente nel Lazio. I due laghi comunicano tra loro attraverso una galleria sotterranea lunga circa 9 km, realizzata per alimentare la centrale idroelettrica di Cotilia, appartenente al Comune di Cittàducale.
Si racconta che nell'ottobre 1938, nella valle del Turano, i contadini vendemmiarono e raccolsero le pannocchie di granoturco sull'acqua, perché la diga messa in funzione da pochi giorni, iniziava a formare un lago artificiale che saliva di giorno in giorno. Nell'inverno poi la valle sparì ingoiata dalle acque.
Per gli abitanti del posto, il lago fu solo una calamità, e i paesi iniziarono lentamente a spopolarsi.
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