L'origine del nome Matelica è oscura e si perde nelle nebbie del tempo: in tutto il Mondo non esiste nessun altro luogo o città con questo nome, e rarissimi sono quelli che terminano con la stessa desinenza... #tuttitaly
Matelica sorge a 354 m sul livello del mare nella vallata del fiume Esino. Il territorio, in prevalenza collinare, è costeggiato da montagne.
L'origine del nome Matelica si perde nelle nebbie del tempo: in tutto il mondo non esiste altro luogo o città con questo nome e rarissimi sono quelli che terminano con la stessa desinenza.
Le origini della città risalgono al paleolitico: gli umbri, popolazione indoeuropea, si erano stanziati nel 2000 a.C. nella valle del fiume Esino. La nascita del centro abitato risale all'incontro delle popolazioni umbre con quelle picene.
I piceni, popolo proveniente dall'Abruzzo e dal ascolano,
costruirono il primo centro abitato sfruttando i già presenti insediamenti primigeni.
Matelica ha dato i natali ad uno dei maggiori autori del Novecento: Libero Bigiaretti (1905-1993). Lo scrittore dedicò alla città un bellissimo racconto "la Festa di Sant'Adriano" ispirato alla sua infanzia e alla fiera in onore del Santo Protettore, che oggi si tiene il 17 settembre.
Matelica è definita la città di Enrico Mattei. Nato ad
Acqualagna, vi trascorse la giovinezza prima di trasferirsi a Milano. Vi tornò spesso, abitando nella casa oggi detta Palazzo Mattei, situata nel centro storico.
Nel centro storico della città di Matelica troviamo il Vicolo Orfanelle, noto come vicolo dei basciafemmine, cioè di baciafemmine. Tale attributo è dovuto al fatto che, essendo la via tortuosa, permetteva di eseguire tali "operazioni" fuori da sguardi indiscreti.
Da secoli meta di tanti fedeli, la Chiesa di Santa Maria
Maddalena custodisce il corpo della Beata Mattia Nazzarei, vissuta tra il XIII e il XIV secolo. La monaca era particolarmente sensibile ai problemi dei malati, dei poveri e favoriva la pacificazione sociale.
Tradizioni
Il giorno delle nozze, è tradizione delle spose matelicesi deporre un mazzo di fiori davanti all'arca che custodisce il corpo della Beata, affinché la loro unione riceva benedizione e protezione.
Da oltre cent'anni si ripete la processione del Venerdì
Santo preceduta, nello stesso pomeriggio, dalla cerimonia delle "Tre Ore di Passione" che si tiene nella chiesa di San Francesco.
Gastronomia
In occasione della Pasqua, è tradizione preparare grandi e delicate ciambelle bianche, di cui si mantiene segreta la formula, pizze dolci e di formaggio.
La stessa mattina si prepara una colazione in cui
consumare "frittata con la mentuccia" e "ciauscolo", oltreché uova sode e dolci.
Durante la vendemmia, si preparano ciambelle di mosto.
Come primi piatti, molto apprezzate le tagliatelle, "li trozzapreti", le lasagne, i vincisgrassi, i ravioli.
Tra i vini, domina il Verdicchio.
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