Nel Cinquecento il Monastero di Polirone raggiunse un eccezionale splendore, tanto che tra i numerosi ospiti si contano personalità illustri quali Martin Lutero, Paolo III, Giorgio Vasari, Palladio e Torquato Tasso... #tuttitaly
San Benedetto Po è un importante centro turistico della Lombardia, inserito nel club dei Borghi più belli d'Italia. Deve la sua fama all'abbazia del Polirone, uno dei più importanti siti cluniacensi dell'Europa medievale, fondato da Tedaldo di Canossa nel 1007 sull'isola che sorgeva tra il fiume Po e il Lirone.
Storia dell'abbazia
Importante è stato il contributo di Matilde di Canossa, ivi sepolta nel 1115.
Nel 1077, la contessa donò l'abbazia a Gregorio VII, il quale unì il complesso al monastero di Cluny in Borgogna aumentandone l'attività di miniatura, edificando chiese e chiostri e ospitando personaggi illustri.
Nel 1420, il monastero entra nell'appena costituita Congregazione di Santa Giustina di Padova e assume la forma e la struttura che possiamo ammirare ancora oggi.
All'inizio del XVI secolo Polirone diventa un centro intellettuale attivo, ospitando importanti studi teologici e filosofici. In quegli anni, Gregorio Cortese commissiona ad Antonio Allegri, detto il Correggio, un'opera per il refettorio monastico e a Giulio Romano il restauro e l'ampliamento della basilica abbaziale.
Nel Cinquecento, l'abbazia raggiunge il massimo splendore e ospita personalità illustri quali Martin Lutero, Paolo III, Giorgio Vasari, Palladio e Torquato Tasso.
Nel 1609, una rovinosa inondazione del Po provoca danni incalcolabili, seguiti, vent'anni dopo, dai danni perpetuati dagli eserciti stranieri.
Nel 1797, con l'arrivo delle truppe napoleoniche, giunse la tanto temuta soppressione e la vendita del patrimonio artistico del complesso, che finì dunque per disperdersi, ad eccezione di quello contenuto nella chiesa abbaziale e dei preziosi manoscritti portati alla biblioteca di Mantova.
Gastronomia
Da assaporare gli squisiti tortelli di zucca o le tagliatelle al ragù di anatra.
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