“..dove vita civile e sicura dal furore ostile vivere potessero..”... #tuttitaly
In provincia di Macerata, a 680 m sul livello del mare, sorge San Ginesio. Il Comune conta 3193 abitanti. Grazie alla sua elevata posizione, il panorama spazia dal Conero agli Appennini umbro-marchigiani, giungendo fino al Gran Sasso: per questa ragione San Ginesio è anche detto "il balcone dei Sibillini".
Probabilmente abitato sin dall'epoca romana, con pianta urbanistica a croce, e circondato da un imponente giro di mura castellane dove sono ancora visibili i rompi-tratta, e tutte le strutture difensive dell'epoca.
Entriamo nel Borgo attraverso la Porta Picena, e subito sulla destra ci troviamo l'ospedale dei Pellegrini o di San Paolo. Per raggiungere il centro dobbiamo percorrere una salita.
Ci fermiamo ad ammirare la statua di Alberico Gentili, che posa di fronte al corso Scipione Gentili. Essa è stata realizzata in bronzo dallo scultore Giuseppe Guastalla nel 1905.
Non possiamo fare a meno di vedere come il borgo sia stato colpito dal sisma, probabilmente del 2016 e 2017, e abbia assunto l'aspetto di un "borgo fasciato" (mia personale sensazione).
San Ginesio nacque sulle rovine di insediamenti romani distrutti dalle armi dei Goti e longobardi. L'incastellamento divenne un obbligo per far fronte agli orrendi eccidi. Intorno al X secolo, alcuni signori di questi castelli, durante una partita di caccia presero la decisione
di costruire una fortificazione in cima al colle più alto per dominare la vista sulle pendici al fine di riunire così le loro forze in un luogo adatto alla difesa "... Dove vita civile e sicura dal furore ostile vivere potessero...".
Fuori porta Picena, troviamo il Parco della rimembranza, dedicato ai caduti nella prima e seconda guerra mondiale. Costruito tra il 1925 e il 1930 da Guglielmo Ciarlantini, il parco possiede ancora le decorazioni del periodo fascista.
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