Questo borgo trecentesco è un vero e proprio museo a cielo aperto, capace di far dimenticare in poche ore stress, traffico e modernità... #tuttitaly
Nella Pianura Padana, sulle rive del fiume Oglio in una zona ricca di fontanili e risorgive, sorge Soncino, sede culturale del Parco dell'Oglio Nord.
Nell'antichità il territorio soncinese era bagnato dalle acque paludose del lago Gerundo. Il dosso su cui sorge l'attuale centro storico di Soncino doveva allora emergere dalle acque e, quindi, poteva essere un luogo molto ben protetto e sicuro.
Secondo la tradizione, il lago Gerundo era la dimora del terrificante drago Tarantasio.
Non sappiamo con certezza se tale creatura sia realmente esistita, ma ne viene ancora oggi conservata la memoria in un simbolo che possiamo vedere tutte le volte che andiamo a far benzina. Il cane a sei zampe sarebbe infatti proprio questa figura mitologica, voluta da Enrico Mattei quando furono scoperti giacimenti nel lodigiano.
Pare siano stati i Goti, una popolazione di origine germanica, a stabilire un primo insediamento sul dosso. Lo stesso toponimo Soncino pare sia di ascendenza germanica, ed il suo significato sarebbe "re delle acque".
Nel 1488 venne stampata a Soncino la prima Bibbia completa in lingua ebraica da una famiglia di stampatori ebrei. Il caseggiato che ospitò la stamperia a caratteri mobili, è oggi sede del Museo della Stampa, dove possiamo osservare antichi macchinari e pregiati manoscritti.
Una probabile testimonianza del fatto che Leonardo da Vinci sia passato per Soncino nell'estate del 1498, la troviamo nei suoi scritti, dove annota "a Sonsino sol cremones" accanto a un disegno di canali irrigui.
Soncino sembra un museo a cielo aperto. In mezzo ai vari palazzi, chiese e campanili si nota una torre campanaria, più antica di tutte le altre. Secondo una leggenda, qui venne ospitato come prigioniero il famoso condottiero ghibellino Ezzelino da Romano che morì proprio in questo luogo in seguito alle ferite riportate in battaglia. Un mistero circonda la vicenda: anche se ricevette un funerale degno del suo nome, della sua tomba non vi fu mai traccia.
Del Palazzo Azzanelli, in origine proprietà di ricchi mercanti di lana, possiamo ammirare le preziose decorazioni in cotto della facciata.
Queste testimoniano l'abbondanza di argilla di questa zona circondata dalle acque. Osservando più attentamente però, notiamo che le graziose riproduzioni dei putti sono state sfregiate. Si dice infatti che Napoleone sia passato di qua e in collera per non aver potuto portare via queste opere d'arte, abbia tentato di rovinarle.
La Rocca sforzesca era un'importante struttura militare formata da un cortile principale attorniato da quattro torri, tre a pianta quadrata ed una cilindrica. Posto all'estremo confine delle proprietà dei Visconti, questo bastione aveva lo scopo di tenere sotto controllo le terre circostanti per scongiurare attacchi da parte dei nemici.
Tra gli edifici religiosi troviamo la Chiesa di Santa Maria Assunta, la più importante del borgo, fondata nel XII secolo. Venne rimaneggiata nel XIX secolo per mano dell'architetto milanese Carlo Maciachini, e nei colori della cupola richiama la cupola del famedio nel Cimitero monumentale di Milano.
La chiesa di San Giacomo nasce originariamente come un luogo di sosta dei pellegrini, e diventa infine convento dei domenicani, che vi si insediano nel XV secolo e poco alla volta creano tre chiostri e insediano una farmacia e un'importante biblioteca.
All'interno dell'edificio vengono conservate le spoglie di Stefana Quinzani, domenicana, venerata come beata dalla Chiesa cattolica.
Degna di nota è anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, un notevole esempio di architettura rinascimentale. Eretta nel 1492 per i carmelitani, appare completamente affrescata con notevoli dipinti tra i quali emergono il Giudizio universale sulla controfacciata e le opere di Giulio Campi.
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