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Venosa (PZ) - Castello Aragonese - Uno dei borghi più belli d'Italia - Basilicata

Di origini antichissime, come documentano gli scavi archeologici. Qui hanno lasciato il segno; Sanniti, Romani, Ebrei, Goti, Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi e Spagnoli... #tuttitaly

Venosa (PZ) - Castello Aragonese - Uno dei borghi più belli d'Italia - Basilicata

Venosa, una città situata nella regione della Basilicata, ha una storia ricca e affascinante che risale all'antica Roma.


Cenni storici

Nel 291 a.C., Venosa fu conquistata dai Romani ai danni dei Sanniti, e da quel momento in poi la sua storia fu strettamente legata a quella di Roma. Venosa divenne un "Municipium", una città romana, e questa appartenenza si consolidò sempre di più tra l'89 a.C. e il 43 a.C.

Durante questo periodo, nacque uno dei più grandi poeti latini, Quinto Orazio Flacco, nel 65 a.C. Egli trascorse la sua infanzia a Venosa e qui iniziò i suoi studi di grammatica, che poi proseguì a Roma.

Un altro momento significativo nella storia di Venosa fu l'insediamento di una colonia ebraica a partire dal 70 d.C. Questo testimonia la convivenza tra diverse etnie, un fenomeno straordinario per l'epoca. Ancora oggi è possibile visitare le tombe ebraiche e cristiane sulla collina della Maddalena, appena fuori dalle mura fortificate.


Nel periodo dell'alto Medioevo, Venosa fu dominata dai Longobardi, seguiti dai Saraceni e poi dai Bizantini.

Durante la dominazione normanna e la presenza benedettina, si sviluppò il Complesso della Santissima Trinità, il monumento storico più importante della città.


Con l'arrivo degli Angioini, Venosa passò agli Orsini e fu il duca Pirro del Balzo a edificare il Castello, tra il 1460 e il 1470, insieme alla Cattedrale di Sant'Andrea, che fu completata nel 1502 e consacrata nel 1531.


Successivamente, la città passò ai Gesualdo, feudatari e Principi di Venosa.

Durante questo periodo, emersero importanti figure culturali come il poeta Luigi Tansillo (1510-1580), il giurista Giovanni Batista De Luca (1614-1683) e il controverso principe Carlo Gesualdo di Venosa.


Nel XVIII e XIX secolo, Venosa passò dai Ludovisi ai Caracciolo. Nel 1820, la città fu coinvolta nel movimento della carboneria, un'organizzazione segreta che lottava per l'indipendenza dell'Italia. Con l'Unificazione dell'Italia nel 1861, Venosa fu conquistata dai briganti guidati da Carmine Crocco, noto come il "rionerese".

Conclusione

Venosa è una città che vanta una storia millenaria, con radici che risalgono all'antica Roma. La presenza di importanti figure come Quinto Orazio Flacco e la convivenza tra diverse etnie testimoniano la ricchezza culturale e sociale di questa città. I monumenti storici, come il Complesso della Santissima Trinità e il Castello, sono testimonianze tangibili di questa storia affascinante.

Venosa ha vissuto momenti di dominazione da parte di diverse potenze, ma è riuscita a preservare la propria identità e a emergere come un importante centro culturale.


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